Sostenibilità e cartoleria: a che punto siamo? Ecologico, a basso impatto ambientale, senza cloro, riciclato, riciclabile… in un’unica parola: green! Chi tiene alla salute del pianeta ed è quindi sensibile al consumo critico e consapevole delle risorse, dell’impatto ambientale sull’uomo e l’ambiente, si pone anche qualche domanda e più sul futuro dei propri figli, nipoti e progenie a seguire, non può fare a meno di orientare i propri acquisti in maniera sostenibile, anche in cartoleria Del resto anche secondo uno studio condotto da Nielsen a livello globale, il 55% dei consumatori online in 60 Paesi afferma di essere disposto a pagare di più in cambio di prodotti e servizi di aziende che si impegnano per la tutela dell’ambiente. Argomento che, di conseguenza, interessa chi il green lo produce e anche chi ha capito che le attività di responsabilità sociale e di sostenibilità aziendale possono davvero produrre un aumento di profitto. Ma chi è il consumatore green? Quali sono i suoi acquisti, e quali le sue abitudini? Intorno a questa figura, così strategica per il mercato, si è cominciato a creare curiosità e interesse nel tentativo di comprendere e anticipare il suo comportamento. Proviamo quindi a descriverlo. La prima distinzione da fare, in termini di sostenibilità, è tra il consumatore ecologico passivo e colui che ci crede davvero e ha a cuore il problema: è facile infatti farsi un po’ convincere da pubblicità e slogan che portano ad assumere dei comportamenti green “di massa”, non troppo consapevoli e forse più legati a mode e tendenze. Il profilo del consumatore “green nel cuore” Per capire quindi come stanno cambiando i comportamenti e gli atteggiamenti globali riguardo alla sostenibilità, lo studio di Nielsen ha delineato il profilo di questo genere di consumatori, suddivisi per tipologie. In primo luogo, i consumatori “green nel cuore” scelgono prodotti derivanti da fonti sostenibili rispetto ad altri prodotti convenzionali, comprano più prodotti ecologici possibili e hanno modificato il proprio comportamento per ridurre al minimo il proprio impatto ambientale sul cambiamento climatico. E, cosa interessante, hanno maggiori probabilità di acquistare prodotti da una stessa azienda se sanno che essa è attenta al proprio impatto sull’ambiente e sulla società. Come a dire che chi crede nella sostenibilità ama la coerenza e la trasparenza. Quanto alle fasce di età, i giovani tra i 21 e i 34 anni sono più ricettivi al tema della sostenibilità, forse perché hanno abbastanza consapevolezza per pensare al proprio futuro non lontano. Cosa può insegnarci tutto questo? Innanzitutto che il trend della sostenibilità è sempre più crescente anche tra i giovani, che sono gli adulti del futuro e che saranno padri a loro volta di figli che non potranno fare a meno di farsi le stesse domande e cercare risposte “certe”. Risposte certe che, come sappiamo, non esistono per tutto

1 Comment

  1. Perfettamente d’accordo. Ognuno deve cercare di migliorare il pianeta per quello che può. La cancelleria è un piccolo passo ma tocca tutti. Ben Fatto

Rispondi a Riccardo Pirini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

cancella il moduloPost comment